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Benvenuti ad una nuova puntata di CABARET – TRA CINEMA E TEATRO. A salutarvi è Francesco e oggi dedicheremo la puntata ai Premi Oscar 2017, visto che ieri si è svolta l’89°edizione della cerimonia degli Academy Awards. Commenteremo un po’ dei vincitori, dei premi non molto convincenti e anche delle passate edizioni. Prima però di andare a Los Angeles con esagerato ritardo passiamo alla sigla!
Eccoci pronti al principio di una nuova puntata di CABARET – TRA CINEMA E TEATRO. A parlarvi sono sempre io, Francesco. Oggi parliamo di premi Oscar visto che la scorsa domenica, si è svolta l’89° edizione dei prestigiosi premi cinematografici. Facciamo un po’ di storia e spieghiamo cosa sono gli oscar. L’Oscar è un premio nato alla fine degli anni ’20 dall’ Academy of Motion Picture Arts and Sciences, organizzazione professionale da personalità del mondo del cinema. Il premio è una statuetta di 35 cm, placcata in oro da 24 carati. Gli aneddoti sul nome ‘oscar’ sono molteplici. La più accreditata è quella di una dipendente dell’Academy che, nel vedere la statuetta, disse che assomigliava a suo zio Oscar. Alcuni lo riconducono al celebre scrittore Oscar Wilde; mentre altri dicono che l’attrice Bette Davis rivendicò anch’ella l’attribuzione del nome affermando di aver chiamato Oscar la statuetta in onore del suo primo marito Harmann Oscar Nelson jr. I primi premi assegnati erano per il Miglior Film, Attore, Attrice, Regista, Sceneggiatura non originale, Fotografia, Scenografia e l’Onorario (che per la cronaca andò a Charlie Chaplin). Dal 1934 si istituì anche la Miglior Canzone. Le vincenti e le più celebri ci accompagneranno durante questa puntata. Ad accoglierci è stato Burt Bucarach che vinse nel 1970. Ora lasciamo la parola all’italiano Giorgio Moroder, che ha vinto ben 3 oscar: nel ’79 per la colonna sonora di FUGA DI MEZZANOTTE, e due per la Miglior Canzone, una per ‘Take My Breath Away’ in TOP GUN nell’87 e la prima nell’84 per ‘What A Feeling’ in FLASHDANCE.
Eccoci tornati a CABARET – TRA CINEMA E TEATRO, la rubrica di Radio Tuscia Web Events che parla delle arti sceniche e del grande schermo. Oggi parliamo di Oscar. Quali sono i film che hanno ricevuto più oscar? All’ultimo posto tra i ‘più’ ci sono due film: GIGI di Vincent Minnelli, del 1958, e L’ULTIMO IMPERATORE del nostro Bernando Bertolucci del 1987 (unico italiano a vincere l’Oscar come miglior regia e non come straniero, fino ad oggi). Entrambe le pellicole hanno vinto 9 statuette. Segue IL PAZIENTE INGLESE di Minghella del ’96, che vinse sempre 9 oscar, ma con 12 nomination. Al secondo posto troviamo WEST SIDE STORY di Roberts e Wise del ’61 con 10 statuette e VIA COL VENTO di Fleming del ’39, sempre con 10 premi. Al primo posto ne troviamo 3. Al più basso IL RITORNO DEL RE del 2003 di Jackson, 3° capitolo della saga de IL SIGNORE DEGLI ANELLI, che vinse 11 oscar su 11 nomination, segue BEN HUR del ’59 di Wyler, con 11 premi su 13 nomination; mentre indiscusso sul podio rimane TITANIC di di Cameron del ’97 con 11 statuette con ben 14 nomination. Titanic è stato il secondo di tre film che detiene anche il record delle candidature. Oltre a lui, a ricevere questo alto numero di nomination sono stati EVA CONTRO EVA del ’51 e LA LA LAND, pellicole che ha concorso a quest’ultima edizione e si è portata a casa 6 statuette. Tornando a Titanic tra le sue statuette vinte c’era anche la miglior canzone, cantata dalla grande Celin Dion e generata da un grande compositore che ha reso grandi tanti film, il mitico James Horner. Quella canzone era MY HEART WILL GO ON che ora vi proponiamo.
Eccoci tornati a CABARET – TRA CINEMA E TEATRO e oggi parliamo di premi Oscar. Durante quest’edizione del 2017 è stato raggiunto un record. L’attrice più sopravvalutata del ‘900 (come l’ha definita il presidente Trump) Maryl Streep ha raggiunto la sua 20° candidatura: un record. Il presentatore Jimmy Kimmel ha commentato “Abbiamo inserito il suo nome per abitudine”. Oltre a lei, l’altra star con più nomination rimane Jack Nicholson, con 12 candidatura nella storia della sua carriera. Maryl e Jack possiedono anche 3 Oscar a testa. Lei vinti con KRAMER CONTRO KRAMER nel ’79 come Non Protagonista, nell’82 con LA SCELTA DI SOPHIE e nel 2011 con THE IRON LADY. Nicholson invece vinse nel ’75 con QUALCUNO VOLO’ SUL NIDO DEL CUCULO e nel ’95 con QUALCOSA E’ CAMBIATO come Miglior Attore, mentre nel ’83 Non Protagnista con VOGLIA DI TENEREZZA. Oltre a loro con 3 Oscar ci sono Daniel Day Lewis (con IL MIO PIEDE SINISTRO nell’89, IL PETROLIERE nel 2007 e LINCOLN nel 2012: tutti da protagonista); Ingrid Bergman (Miglior Attrice nel ’44 con ANGOSCIA e nel ’56 con ANASTASIA, e Non Protagonista nel ’74 con ASSASSINIO SULL’ORIENT EXPRESS) e Walter Brennan (AMBIZIONE nel ’36, KENTUCKY nel ’38 e L’UOMO DEL WEST nel ’40: tutti da Non Protagonista). Il record delle statuette vinte però rimane della grande Katrine Hepburg, con 4 oscar: LA GLORIA DEL MATTINO del ’33, INDOVINA CHI VIENE A CENA? Del ’67, IL LEONE D’INVERNO del ’68 e SUL LAGO DORATO nell’81. Tutti come Miglior Attrice. Ora lasciamo la parola a Henry Mancini, che nel ’62 vinse l’Oscar per una canzone che rimase nella storia. Canzone malinconica che ha avuto miliardi di cover, ma che fa ricorda soprattutto un viso, un’azione giornaliera e dei gioielli….
Ed eccoci di nuovo a CABARET-TRA CINEMA E TEATRO e oggi parliamo di premi Oscar, visto che domenica 26 febbraio si è tenuta l’89°edizione degli Academy Awards. Tra le vittorie di quest’anno una pellicola intitolata MOONLIGHT ha vinto 3 prestigiosi premi, quali il Miglior Attore Non Protagonista (Maharshal Ali), il prestigioso Miglior Film e la Miglior Sceneggiatura Non Originale. La pellicola infatti è tratta da un’opera teatrale, In Moonlight Black Boys Look Blue. Anche BARRIERE che ha dato l’Oscar alla Non Protagonista Viola Davis è tratto da un’opera teatrale intitolata FANCES. Ci sono però altri film che hanno tratto ispirazione dal palcoscenico o si svolgono al suo interno che hanno vinto il prestigioso premio? Ovvio che si. Va ricordato un AMLETO del ’49 di Laurence Oliver, che diede all’attore inglese la statuetta sia per il Miglior Film che per il Miglior Attore; CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF? Del ’67, che diede il 2° oscar ad Elisabeth Tailor. Nel ’51 Jose Ferrer vinse la statuetta interprando l’intramontabile CYRANO DE BERGERAC. UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO, tratto dall’omonima opera di Tennesse Williams, vinse 4 oscar, di cui 3 erano per gli attori. Sempre da un’opera di Williams, l’Italia vide il primo Oscar ad un’attrice italiana, cioè Anna Magnani per LA ROSA TATUATA. Anche i musical sono entrati nella storia. Abbiamo già citato West Side Story. Anche il film che dà il nome alla nostra rubrica vinse degli oscar: CABARET di Bob Fosse vinse ben 8 premi. E da un musical prendiamo un’altra canzone da Oscar, vinta nel 1981 e cantata da Irene Cara.
Bentornati a CABARET – TRA CINEMA E TEATRO. Rubrica condotta dal vostro Francesco e oggi parliamo di Oscar. Parliamo un po’ di quest’edizione del 2017.
Edizione tranquilla, senza troppe esagerazioni, se non per le caramelle che sono piovute dall’alto e i turisti che sono piombati a loro insaputa all’interno della cerimonia. Ah certo! Non parliamo della gaffe di Warren Beatty di aver annunciato il Miglior Film sbagliato. I premi più ambiti sono andati a MOONLIGHT per il Miglior Film e LA LA LAND per la Regia. Complimenti a Damien Chazelle per quest’ultimo ma io attendo la statuetta di Villeneuve.
L’Oscar a Maharsahl Ali è stato meritato. Ha mostrato talento, tanto da meritarsi la vittoria alla sua prima candidatura, e classe nel riceverlo: la stretta di mano con Jeff Bridges, concorrente al medesimo premio, ce l’ha mostrato. I costumi….certo non potevamo aspettarci che gli americani ci lasciassero il primato dei 4 oscar con la nostra mitica Canonero, comunque tutti sanno quanto valga Coleen Atwood, che ha vinto con ANIMALI FANTASTICI E DOVE TROVARLI: i primi 3 premi furono per CHICAGO, MEMORIE DI UNA GEISHA e ALICE IN WONDERLAND. Il trucco invece è stato vinto sotto la bandiera del nostro tricolore: Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregorini, insieme a Christopher Nelson, hanno vinto la statuetta per SUICIDE SQUAD. A mio avviso discutibili le vittorie dei Protagonisti. Per carità, onore a Casey Affleck ed Emma Stone. Secondo me però Glosling meritava di più la statuetta per il musical, mentre Isabelle Huppert avrebbe coronato la sua carriera con uno dei premi più prestigiosi per un’attrice. Peccato per FUOCOAMMARE del nostro Rosi: molti, tra cui il sottoscritto, speravano che concorrendo come documentario l’Academy si accorgesse meglio di questo drammatico pezzo di realtà. Meritati anche l’Oscar a ZOOTROPOLIS per il miglior cartone, agli effetti speciali de IL LIBRO DELLA GIUNGLA e a Faharadi per la sua seconda statuetta come film straniero. La la land si porta via, oltre che alla colonna sonora, anche la miglior canzone: non era difficile visto che su 5 candidati, due erano del film. ‘City of Stars’ di Justin Horwitz si è portata via la statuetta diventando la miglior canzone del 2017: canzone che ora vi proponiamo.
Eccoci qui nell’ultima parte di questa puntata di CABARET-TRA CINEMA E TEATRO dedicata al mondo degli oscar e dell’ultima edizione avvenuta lo scorso 26 febbraio. La notte degli Oscar è un evento importantissimo per chi segue il mondo del grande schermo. Per alcuni è un finto osannare persone che già hanno tutto. Secondo me l’Oscar è un grande applauso che si fa a degli artisti. Alcuni sono discutibili, altri indubbiamente meritati. Per chi è dell’ambiente però credo che non ci sia obiettivo più grande. Gary Oldman infatti un giorno ha affermato “Prima o poi arriverò a stringerla, quella dannata statuetta”. Augurandogli che prima o poi ci riesca, è mio triste compito comunicarvi che anche per questa settimana abbiamo concluso. Ma torneremo insieme la prossimo con nuove curiosità, nuovi argomenti, sempre con me Francesco, sempre su Radio Tuscia web Events, sempre qui su CABARET. Un abbraccio a tutti e ci aggiorniamo!